2026/film in concorso

Il Prix Palatine propone ogni anno sei film in concorso (tre italiani e tre francesi). La selezione riunisce titoli scelti tra produzioni recenti e inedite, spaziando dalle opere prime ai lavori di autori già affermati, con particolare attenzione alla varietà di temi e generi, così da stimolare un confronto critico tra i giovani spettatori.

Per i giurati in Francia, la quarta edizione propone l’anti-western “Testa o croce?” di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, l’intenso ritratto dedicato alla Divina attrice dei primi Novecente “Duse” di Pietro Marcello, e l’emozionante storia di formazione di “Un anno di scuola” di Laura Samani, tre opere che offrono prospettive diverse sull’immaginario italiano contemporaneo.

In Italia, la giuria giovane scopre l’indagine storica fino alla Belle Epoque di Parigi in “I colori del Tempo” di Cédric Klapisch, il thriller intorno alla rivolta dei gilet gialli “Dossier 137” di Dominik Moll, e un terzo film a sorpresa, scelto in collaborazione con il festival “Rendez-vous” dell’Institut Français Italia e di Unifrance, che andrà a completare il panorama francese dell’edizione.

Film per la giuria in Francia

Testa o croce

Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis

Agli inizi del ‘900, il Wild West Show di Buffalo Bill arriva a Roma per vendere agli italiani il mito della frontiera, a colpi di fucili a salve e spettacoli di cowboy. Qui, nella cornice di una gara di doma divenuta leggenda tra cowboys e butteri italiani, Rosa, giovane moglie del signorotto locale, si innamora di Santino, il buttero che vince la sfida. In seguito all’omicidio del marito, Rosa e Santino fuggono insieme, ma la giustizia, come sempre, è venduta al miglior offerente e sulla testa di Santino viene messa una grossa taglia. Con Buffalo Bill sulle loro tracce, Rosa sogna l’America, quella vera, non quella dei manifesti pubblicitari con i bisonti, ma il suo sogno dovrà fare i conti con la realtà. Perché, come in ogni ballata western che si rispetti, il destino lancia la moneta. E spesso, la verità resta sepolta sottoterra.

Duse

Pietro Marcello

Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta, e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma,  sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto, gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.

Un anno di scuola

Laura Samani

Settembre 2007, Trieste. Fred, diciottenne svedese esuberante e coraggiosa, arriva in città per frequentare l’ultimo anno di un Istituto Tecnico. Si ritrova ad essere l’unica ragazza in una classe di soli maschi e catalizza l’attenzione di tutti, in particolare quella di tre amici: Antero, affascinante e riservato; Pasini, seduttore istrionico; Mitis, bonaccione protettivo. I tre si appartengono da quando hanno memoria. L’arrivo di Fred sconvolge la loro omogeneità, mettendo a dura prova la loro amicizia. Mentre ognuno di loro la desidera segretamente per sé, Fred vuole essere ammessa nel gruppo, ma le viene chiesto continuamente di sacrificare qualcosa di sé per diventare una di loro.

Film per la giuria in Italia

I colori del tempo

Cédric Klapisch

Oggi, nel 2025, una trentina di persone appartenenti alla stessa famiglia scoprono che erediteranno una casa abbandonata da anni. Quattro di loro, Seb, Abdel, Céline e Guy, sono incaricati di farne un sopralluogo. Questi lontani “cugini” scopriranno così tesori nascosti all’interno di questa vecchia abitazione.Si metteranno sulle tracce di una misteriosa Adèle, che a vent’anni ha lasciato la sua Normandia natale per arrivare a Parigi nel 1895, in piena rivoluzione industriale e culturale della città. Per i quattro cugini, questo viaggio introspettivo nella loro genealogia permetterà di scoprire un periodo così particolare della fine del XIX secolo, quando nasceva la fotografia e prendeva forma l’impressionismo. Questo confronto tra le due epoche, 2025 e 1895, metterà in discussione il loro presente e i loro ideali.

Dossier 137

Dominik Moll

Il fascicolo 137 sembra a prima vista un caso come un altro per Stéphanie, investigatrice all’IGPN, la polizia delle polizie. Una manifestazione tesa, un giovane ferito da un colpo di LBD, circostanze da chiarire per stabilire le responsabilità. Ma un elemento inatteso turberà Stéphanie, per la quale il fascicolo 137 diventerà qualcosa di più di un semplice numero.

Film selezionato in collaborazione con il Festival Rendez-Vous

Stay tuned!

I Registi

Gli ospiti

Le proiezioni dei film in concorso sono precedute da un’introduzione affidata a giornalisti e professionisti per scoprire il lavoro collettivo intorno a un’opera cinematografica, come sceneggiatura, regia, montaggio, fotografia, musica, casting, produzione, distribuzione. L’occasione per gli studenti di scoprire i diversi mestieri legati al cinema, anche in chiave di orientamento professionale.
Emma Rossi Dandi

Emma Rossi Landi

Documentarista, direttrice RIDF Festival

Paolo Mereghetti

Critico cinematografico e scrittore, Il Corriere della Sera

Paolo Mereghetti
Aline Herve

Aline Herve

Montatrice

Aureliano Tonet

Giornalista e critico cinematografico, Le Monde

Arianna Finos

Arianna Finos

Inviata di cinema, La Repubblica

Gianluca Pisacane

Giornalista e critico cinematografico, Il Cinematografo

Gianluca Pisacane

Vanessa Mangiavacca

Responsabile progetti didattici, Home Movies

Andrea Parena

Regista

Isabella Gallo

Sceneggiatrice e regista

Emilio Seri

Regista

Dario Bosio

Dario Bosio

Fotografo e videomaker

Cristina Colet

Responsabile progetti didattici, AIACE

Cristina Colet

Olivio Romanini

Giornalista, direttore Il Corriere di Bologna

Federico Zambelli

Dirigente impresa, ex Direzione Affari Internazionali della Ville de Paris

Livio Costarella

Livio Costarella

Giornalista e critico cinematografico, La Gazzetta del Mezzogiorno

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Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis

Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (nati nel 1986) sono due registi italo-americani. La loro collaborazione è iniziata con il corto documentario Belva Nera e il pluri-premiato documentario Il Solengo.

Il loro primo lungometraggio di finzione, Re Granchio è stato presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2021.

Il loro lavoro si concentra su racconti e leggende della tradizione contadina e sul meccanismo incompleto e imperfetto della tradizione orale che finisce per dare origine a nuove storie.

I loro film sono stati presentati e premiati in festival come Cannes, New York Film Festival, IFFR, Karlovy Vary, Göteborg, Viennale, BAFICI, São Paulo, Cinéma du Réel, Doclisboa, RIDM e il Torino Film Festival.

Alessio Rigo de Righi_Matteo Zoppis

Laura Samani

Laura Samani è nata nel 1989 a Trieste, città di confine dove si intrecciano culture mediterranee, slave e germaniche. Ha conseguito la laurea in Cinema e Comunicazione presso l’Università di Pisa. Si è diplomata in regia cinematografica al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma con il cortometraggio “La santa che dorme”, presentato in anteprima alla Cinéfondation del Festival di Cannes nel 2016 e successivamente selezionato e premiato in numerosi festival internazionali.

Il suo primo lungometraggio, “Piccolo corpo” è stato presentato alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes nel 2021. Il film ha ottenuto oltre 40 premi in tutto il mondo, è stato proclamato miglior esordio ai David di Donatello 2022 e ha vinto il Discovery Prix FIPRESCI 2022 agli European Film Awards. Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) lo ha eletto Film della Critica 2022.

Laura Samani

Pietro Marcello

Pietro Marcello nasce a Caserta. Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. “Il passaggio della linea”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2007 – sezione Orizzonti – ottiene numerosi riconoscimenti.

Nel 2009 realizza il lungometraggio “La bocca del lupo” vincitore della 27. edizione del Torino Film Festival, del Premio Caligari e del Teddy Bear alla Berlinale. Nel 2011 gira “Il silenzio di Pelešjan”, presentato come evento speciale alla 68. Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2015 realizza il film “Bella e perduta”, presentato al Locarno Film Festival.

Nel 2019 realizza il suo primo lungometraggio di finzione “Martin Eden”, dall’omonimo romanzo di Jack London che vince numerosi premi tra i quali Coppa Volpi al Festival di Venezia a Luca Marinelli, Platform Prize Toronto International Film Festival 2019.

Nel 2021 realizza il documentario “Per Lucio”, presentato nella sezione Berlinale Special della 71. edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Sempre nel 2021 è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes il film “Futura”, inchiesta collettiva realizzata da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher.

Nel 2022 realizza e presenta in prima mondiale come film di apertura alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes “Le vele scarlatte”.

Pietro Marcello

Dominik Moll

Dopo aver pensato per un periodo di diventare regista di film sugli animali, Dominik Moll scopre i film di Alfred Hitchcock e decide di orientarsi verso la fiction. Studia cinema al City College of New York e all’IDHEC, dove incontra il suo collaboratore Gilles Marchand. Insieme scriveranno le sceneggiature della maggior parte dei loro film.

Negli anni ’90, Moll lavora come montatore e assistente alla regia (tra gli altri con Laurent Cantet e Marcel Ophuls) e realizza il suo primo lungometraggio, Intimità (1994). Il suo secondo film, Harry, un amico che ti vuole bene, viene presentato in concorso a Cannes nel 2000 e ottiene un grande successo di critica e pubblico, vincendo 4 Premi César. Nei film successivi, Moll continua a esplorare il cinema di genere integrando sempre più tematiche sociali.

Nel 2023, La Nuit du 12 vince 7 Premi César, salutato da critica e pubblico. Dominik Moll ha inoltre lavorato a due serie internazionali, tra cui Eden (per Arte), sui destini incrociati di migranti in Europa. Il suo ultimo film, Dossier 137, è presentato in concorso al Festival di Cannes 2025.

Dominik Moll

Cédric Klapisch

Cédric Klapisch, laureato in cinema a Parigi e titolare di un Master of Fine Arts a New York, inizia la carriera con cortometraggi (Glamour toujours, Jack le menteur, Ce qui me meut). Successivamente realizza commedie sociali di rilievo come Le Péril jeune (1995) e Chacun cherche son chat (1996), e adatta la pièce Un air de famille (César per la migliore sceneggiatura). Firma anche il film di fantascienza Peut-être (1999), per poi ritrovare l’universo Erasmus con L’Auberge espagnole (2002), seguito da Ni pour ni contre (bien au contraire) e dal seguito Les Poupées russes (2005).


Le opere successive includono Paris (2008), Ma part du gâteau (2011) e Casse-tête chinois (2013), che conclude la sua trilogia su Xavier. Più recentemente, ha diretto Ce qui nous lie (2017) e la commedia romantica urbana Deux Moi (2019). Nel 2025 presenta il suo ultimo film, La Venue de l’avenir (Colours of Time), un affresco familiare che attraversa il periodo tra il 1895 e il 2025.

Cédric Klapisch
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